[highlight background=”#DDFF99″ color=”#000000″] Il Convegno, a causa del permanere della fase emergenziale per Covid-19, è rinviato a data da destinarsi.[/highlight]
Lo scopo del seminario è avviare un percorso di discussione attorno al tema della riappropriazione delle memorie di un luogo a partire dal modo in cui diversi attori riescono a narrare il proprio legame con quel luogo e quelle memorie, mettendo in evidenza pubblica l’identità “sempre plurale” di un luogo, il suo costitutivo essere “narrazione corale”, cioè ricomposizione costante di voci, storie, memorie diverse che coabitano insieme occupando un medesimo spazio.
Molto spesso lo spazio è diviso in compartimenti chiusi in cui abitano narrazioni e identità locali diverse che cercano una sintesi. Ma altrettanto spesso esistono “interstizi” e ricuciture che permettono a tali compartimenti di intravedersi, immaginarsi, a volte anche ricomporsi. E’ proprio dalla ricomposizione di diverse narrazioni sul luogo co-abitato che la comunità nel suo insieme può trarre riflessioni sui diversi futuri in essa incubati – sui tanti desideri collettivi per un luogo che si scopre comunemente amato. In fondo, il Genius Loci (lo spirito di un luogo) è un archetipo antropologico, come ricorda Hillman, una narrazione a cui le comunità tendono.
A partire da queste considerazioni, si propone un viaggio nel vissuto, nella memoria, nell’identità di un luogo, quello che la comunità aretina può ricostruire attraverso le narrazioni dei testimoni viventi che hanno frequentato, a vario titolo, gli spazi del Campus Pionta, contesto cittadino pieno di storia e di memorie legate all’ex ospedale psichiatrico.
Dopo una prima esplorazione condivisa dei principali concetti espressi, il Seminario vuole essere occasione di elaborazione “laboratoriale” dei nessi tra luogo, narrazione, memorie e speranze: saranno proposti diversi laboratori, forme di dibattito e di lavoro riflessivo collettivo, alcuni a partire da esplorazioni altri da narrazioni gruppali, alcuni dalle arti visuali altre dal teatro, in modo che l’idea stessa di campus universitario si ridefinisca mostrando la possibilità di un sapere universitario interattivo, plurale, collaborativo. Saranno quindi proposti diversi laboratori come forme di esplorazione diretta e di narrazione dei luoghi sui modelli della Human Library, dei laboratori narrativi di diverso tipo, dell’esplorazione dell’Archivio Storico dell’ex-Ospedale psichiatrico e così via. Diverse fonti diventano tracce di lavoro per l’attuazione di rappresentazioni teatrali, poetico-narrative e video-fotografiche sulle memorie del luogo, coordinate da gruppi teatrali associati, da gruppi attivi nel territorio con la partecipazione di studenti e cittadini.
Infine, il Seminario vuole far emergere come – attraverso la partecipazione attiva degli studenti, dei docenti, dei cittadini, del mondo associativo del territorio – per ricostruire una rappresentazione complessa del luogo sia necessario fondare l’analisi (non esclusivamente accademica) sull’alleanza con il territorio, le sue diverse anime associative e sul dialogo e ascolto reciproco: solo così il sapere scientifico può diventare lo spazio pubblico di messa in visibilità dei punti di vista, per l’ascolto di abitanti e memorie diverse di uno stesso luogo in modo da pensare e progettare con maggiore coinvolgimento il tempo presente e quello futuro.